MOTIVAZIONE
Correre insieme o da soli?
MOTIVAZIONE
La tradizione vuole che la corsa sia annoverata tra quegli sport “individuali”, come il nuoto, la bicicletta, il judo e molti altri, contrapponendola agli sport di squadra, cioè tutti quegli sport che rappresentano un “gioco” in cui gli attori sono due o più squadre, composte da più elementi e dove ogni elemento ha un ruolo da ricoprire ben definito.
Per molti anni la divisione tra le varie discipline sportive a seconda di questa categorizzazione era netta: “io sono uno da gioco di squadra”, “io mi esprimo meglio negli sport individuali”, “i ragazzi devono praticare sport di squadra per imparare il rispetto”, fino ad arrivare ad etichettare lavorativamente le persone in base agli sport praticati. La domanda su quale sport si pratica non era infrequente nei colloqui di lavoro infatti e a questa domanda faceva seguito un giudizio sul profilo del lavoratore come “leader naturale”, “membro di un team equilibrato” o “battitore libero e pronto ad una carriera competitiva”.
Il praticare la corsa su strada, possibilmente su distanze dai 10 km a crescere, era così indice di una personalità competitiva e solitaria, riflessiva e ordinata, capace di grandi sacrifici personali e orientata all’obiettivo.
Se domandiamo al runner odierno se si riconosce in questa definizione, nel 50% dei casi la riterrà estremamente lontana dal suo essere, perché la corsa è diventata uno sport sociale e anche molto social.
Iniziare a praticare la corsa su strada, oltre ad essere un’ottima scelta, ci mette davanti a due possibilità: correre da soli nei parchi cittadini oppure correre in gruppo, scegliendo dei gruppi di corsa a seconda del proprio livello di preparazione?
Sono entrambe scelte valide, con i pro e i contro delle diverse situazioni.
Vediamo quindi quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi.
Correre in gruppo:
Tutte le associazioni sportive o quasi propongono dei gruppi di corsa collettiva, con diversi livelli e diversi punti di incontro e orari.
Correre con un gruppo di persone può essere una scelta vincente, soprattutto se si corre con il buio o in luoghi che non consociamo.
PRO: correre con altre persone, con un appuntamento preciso ci sprona a non mancare agli appuntamenti e ci motiva maggiormente, ci aiuta a non mollare e ci permette di migliorare insieme con gli altri. Inoltre, correre in compagnia rende la corsa più divertente e “leggera”, come se corressimo al posto di fare un aperitivo, è un’occasione per conoscere persone nuove oppure per conoscere meglio i nostri amici.
CONTRO: il gruppo va scelto accuratamente, perché all’interno si possono creare rivalità e agonismi non sempre graditi. Soprattutto se si sta cominciando, bisogna saper tralasciare la competizione e correre insieme con gli altri. Se nel gruppo alcuni elementi tendono a prevalere, per chi è più timido potrebbe essere estremamente demotivante. In secondo luogo bisogna scegliere il gruppo di modo che il livello sia corretto per le nostre potenzialità. Anche se ci piacerebbe correre con l’amico, non dobbiamo a tutti i costi andare con chi è decisamente più veloce di noi, sarebbe frustrante e alla fine ci costringerebbe ad abbandonare.
Correre da soli:
E’ l’attività più semplice: basta uscire di casa e iniziare, quando si vuole e dove si vuole.
PRO: correre da soli ci permette di scegliere durata, orario e luogo delle nostre corse. Anche se abbiamo tempo solo all’alba, o solo 40 minuti, o se lo decidiamo all’ultimo momento, da soli basta infilare le scarpe e cominciare a correre. In secondo luogo se siamo da soli nella corsa, possibilmente senza portare appresso telefono e musica, stacchiamo la spina con il mondo: nessuno ci disturba, nessuno ci interrompe. La corsa in solitudine ci ritaglia un’oretta in cui possiamo dedicarci solo ai nostri pensieri. Molti manager usano la corsa in solitaria come momento per analizzare i problemi lavorativi e cercare soluzioni; è anche un momento molto fertile per la creatività.
CONTRO: esattamente come possiamo decidere di andare quando vogliamo, se siamo soli possiamo anche decidere di non correre. Se siamo in una fase di motivazione calante, il rischio è quello di inventare delle scuse che ci facciano rimanere a casa. Se siamo consapevoli che nessuno ci aspetta, diventa molto più facile rimandare la corsa al giorno successivo e poi a quello dopo e così via. Se siamo all’inizio della nostra carriera di runners, inoltre, correre da soli non ci permette di avere consigli sulla tecnica di corsa e sull’allenamento e ci mette così a rischio di posture errate e training inconcludenti.
In generale il consiglio è, PER I RUNNER PRINCIPIANTI, di affidarsi ad un gruppo di corsa almeno una o due volte alla settimana ed, eventualmente, inserire altri due allenamenti in solitaria nei giorni in cui non si riesce a partecipare al gruppo. Questo permette di monitorare i progressi, di apprendere la tecnica e di mantenersi in allenamento, senza rinunciare a quei bellissimi momenti di silenzio totale in cui ascoltiamo solo il nostro respiro e i nostri passi.
In alternativa, se non amate i gruppi numerosi, potete affidarvi ad un Running Motivator, una persona che vi accompagnerà a correre, personalizzando gli appuntamenti a seconda delle vostre esigenze e aiutandovi nei primi mesi a perfezionare la vostra tecnica.
Buone corse a tutti!